venerdì 25 maggio 2007

storia salmastra che gira nell'aria

si fermò sulla cima del molo più lungo, vanto di un dio del mare stanco di vivere a fondo. si appoggiò ad un faro vestito di anelli bianchi e blu come totani vestiti dolce&gabbana, che gettava la sua luce intermittente su quell’ombra scura di fronte, un remo chiaro che entrava ed usciva dall’acqua senza spostare nulla e senza fare rumore. guardò verso il niente credendosi mago per vedere il futuro aspettando che la ciurma ubriaca dei folletti bugiardi saltasse fuori per dirgli che era tutto uno scherzo. che nave era pronta a spiegare le ali, che il vento era largo e buono per partire.
un gabbiano parlante figlio di un grillo gli urlò - vattene a casa – gettando un ricordo che lo colpì ad una spalla. prese un granchio senza sbagliare la mira e sorrise guardando le chele attaccate al culo pennuto.
la banda branzini cantava - la fortuna che passa mi organizzo e la mordo o rimane soltanto uno sgradito ricordo.

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