giovedì 28 giugno 2007

la storia è semplice, come una somma che non torna mai.

è cambiato il tempo, all’improvviso. il sole è corso via in fretta, in ritardo per il pranzo, e nel campo libero una nuvola, sola e grande, è corsa a prendere posto, piangendo incredula. l’uomo aveva quarant’anni, forse poco più, ed un cuore meteoropatico. ogni volta sentiva una fitta e col fiato corto respirava saliva.
facendo finta di morire.
lei , seno grande come il suo sorriso, scandiva quel tempo cialtrone battendo a macchina e leggendo in metrò, che in fondo era meglio che non il contrario. la sua età era un mistero come anche il suo cuore. e tutto faceva chiudendo gli occhi, salendo in apnea.
facendo finta di vivere .
sul bordo delle sue gambe chiuse lui le lasciava, ogni volta, una ciglia. per farne un prato ed appoggiare un sapore.

1 commento:

FULVIA ha detto...

'INTENSITA'
dell'espressione e quindi d'"essere",per certe persone,si rivela solo nella capacità di chi attraverso uguale intensità,ispira.E quelle persone non ci si soffermano neppure un'istante (o forse solo un pò di panchina per intuire)se la persona incontrata,sarà in grado di restituire loro ciò che danno.Queste persone (non tante,rare anzicchè no),credono nelle scelte libere e non condizionate.Sanno che l'incanto di ogni storia stà solo nella sua originalità.Rispettando la persona nella sua diversità,la storia,l'esperienza,ciò che si vive per poco, per tanto o sino alla fine dei tempi,sarà pur sempre valso la pena di averlo fatto, perchè UNICA e autentica nel suo essere VITA.Queste persone (non molte,rare anzicchè no),sono sempre vitalissime e,hanno bisogno di contrasti.Guardano sempre gli occhi.Gli occhi come a un passaporto che tramanda bagliori di luce bella,intensa e un poco obliqua.Spesso sono irrequiete,forse in quanto da sempre, hanno rinunciato ad essere meta per se stesse e hanno bisogno che alri diano loro significato.Sono possedute dai propri sensi che,quando hanno l'alibi dell'intesa spirituale ed intellettuale,non conoscono remore,pentimenti,"gambe chiuse".Anzi,NON SI PENTONO MAI! Ed ESISTONO INDIPENDENTEMENTE ED AUTONOMAMENTE DALLA PERSONA CHE AMANO.E, "scrivono a macchina".Amano anche scrivere che sono archivi viventi!...Non amano invece la metro,ma i "prati" si.Prati verdi,freschi e qualche volta umidi dove si stendono come gatte a loro agio e,qualche volta si rotolano pure ricordando i vent'anni,ora che i 40 sono passati da un pochino e,sono felici così,forse.Anche se un porto ce l'hanno e la nave fa acqua.Fulvia

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