domenica 20 maggio 2007

non trovi strana questa vita allo specchio? appoggiare l’orecchio sulla parete di vetro e tirare ad indovinare come vanno altri viaggi. e sembra impossibile capire altre sfere quando già poco capiamo del nostro sistema polare.
lasciamo cadere le nostre tessere a caso. fatte di attese che bruciano i fianchi, paure bambine di mostri di carta, parole sprecate ad urlare controvento. di sentimenti sparsi come semi di grana e strampalate pretese come un domani passato. seccate in un forno che brucia veloce e non fissa i colori ma spacca la terra. e ci fingiamo esperti a restaurare il mosaico. diciamo la nostra e ci sentiamo importanti. senza sapere che la vita indietro non torna, che è un senso unico spesso preso al contrario.
per questo prometto come un marinaio in pensione e non crederò più in nessuna parola. che di fatti ho bisogno, per cui fumiamo cannoni.

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