martedì 10 aprile 2007

passa la nebbia tra queste valli del tempo dopo che niente è rimasto, solo l'umido tra le ossa e quattro preghiere che non hai ascoltato.
avrai altri cuori da da giocare come da bambina facevi sul mare e troverai prima o poi la tua pace che non sarò io. o lascerai che il vento ti porti lontano, ti accarezzi i capelli e poi voli da me?
prenderò il tuo ricordo e lo brucerò nel camino, per sentirne il profumo per l'ultima volta. che sa di parole non scritte nè orali, di pensieri non falsi e forse inventati, di menta e di asfalto, di rosso e di attesa.
e ci sarà poi qualcuno che saprà come fare, ci sarà qualcuno che cullerà il tuo buon umore. ed allora sì che potrai ricordarmi, di tutto il mio vivere e di quanto anche tu. e di tutto quello che non abbiamo mai saputo e che un giorno, alla fine, abbiamo smesso di imparare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ti invidio per quello che sai esprimere attraverso la scrittura. immagini, movimenti e tempi del pensiero li rendi come pochi. sono frecce, le tue, conficcate dentro l'anima.

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