sabato 5 maggio 2007

quando ami non si ha mai abbastanza di veder volare il pensiero lasciando più leggera la testa, dei gesti sognati tirati fuori da un cassetto foderato con carte di varese, degli sguardi accesi come il rosso del sangue. si cerca un profumo dentro un messaggio, si scava un dolore di un corpo mai visto, si fiuta una luce per trovare una pista. come animali seguiamo tracce che ci portino al centro esatto di un cuore vivo come una volpe che scappa. che poi ci si trova ad accontentarsi, talvolta, della periferia vista tangenziale, di una coda di pelo rubata alla giostra. sentire il soffio, un tocco leggero al portone. come dire ci sono, al di là, ma ci sono. in attesa di entrare alla festa che non serve l'invito, nè scritto nè orale che basta una lacrima per sapere già tutto.
difficile mestiere quello di chi aspetta, di chi parla al silenzio e la risposta la immagina, di chi sa che bello sarebbe risalire la corrente, di chi mangia le briciole finchè non si stringe lo stomaco, del pagliaccio di turno coi bambini che fischiano.
e per questo lascio le impronte di un cammino lento. per essere trovato che non voglio fuggire. per questo cerco le tue come qualcuno che è stato mastino ferito.
voglio essere preda e cacciatore, guardia e ladro, angelo tentatore, diavolo buono e non povero diavolo. promessa da mantenere, terra promessa, terra di nessuno. tutto per te. o almeno abbastanza.



No Man's Land Sufj...

1 commento:

Anonimo ha detto...

se volgessi queste parole al femminile, potrebbero essere le mie.
valeva la pena di cercare.
grazie

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